INTESTINO, PELLE, PSICHE e le loro reciproche influenze – Parte IV: Psoriasi

L’esplorazione delle correlazioni tra equilibrio intestinale, reattività cutanea e fattori psico-emotivi in relazione alle diverse patologie cutanee continua: oggi parleremo di una malattia molto conosciuta perché molto comune e foriera di implicazioni psicologiche spesso invalidanti la vita sociale.
PSORIASI:
Patologia cutanea cronico-recidivante, la psoriasi interessa primariamente il sistema immunitario con uno sbilanciamento infiammatorio e la conseguente liberazione di citochine che mantengono o riaccendono le lesioni cutanee.
Alla base della patogenesi della psoriasi vi è quasi sempre una predisposizione genetica, che tuttavia non è sufficiente. All’esordio della patologia concorrono fattori ambientali che possono influire anche sulla sua progressione verso quadri clinici più gravi.
Spesso i pazienti correlano l’insorgenza della malattia con un periodo particolarmente stressante della propria vita o con eventi emotivamente traumatici. Verosimilmente anche in questo caso possiamo chiamare in causa l’attivazione dell’asse endocrino ipotalamo-ipofisi-surrene (asse HPA), chiamato anche “asse dello stress”.
In molti studi si è evidenziata la prevalenza di disturbi correlati ad ansia, depressione, paure di tipo fobico e accentuazioni delle manifestazioni somatiche in relazione a questi squilibri psico-emozionali nei pazienti psoriasici. Indubbiamente la maggior parte di questi sintomi è una conseguenza dell’immagine corporea che ha di sé il paziente e che può limitare molto la propria vita sociale, oppure una conseguenza del prurito che, anche se non considerato un sintomo caratteristico della patologia, interessa il 70-90% dei pazienti. Tuttavia è possibile che una parte di disturbi dell’umore derivi dall’effetto che ha il microbiota intestinale. La psoriasi è stata infatti correlata a disturbi gastroenterici come colon irritabile o disbiosi intestinale che – abbiamo visto negli articoli precedenti – possono peggiorare ansia, depressione e stress, oltre ad avere un effetto pro-infiammatorio sulla pelle. L’integrazione con lattobacilli ha dimostrato una riduzione della sensibilità cutanea e si è rivelata terapeuticamente promettente.
La psoriasi è una patologia infiammatoria cronica, quindi tutti i fattori che aumentano l’infiammazione sono in grado di peggiorarla. I pazienti che presentino un aumento di anticorpi anti-gliadina nel siero rispondono efficacemente alla dieta priva di glutine. Per tutti gli altri si dimostra comunque utile la riduzione del tessuto adiposo corporeo che, se in eccesso, costituisce di per sé un fattore infiammatorio.
La frequente associazione tra psoriasi e sindrome metabolica, che comprende obesità, diabete, ipertensione e che porta ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari, sottolinea l’importanza di una dieta equilibrata e di esercizio fisico periodico.

Fonti:

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