INTESTINO, PELLE, PSICHE e le loro reciproche influenze – Parte III: Rosacea

Terzo capitolo di approfondimento sulla correlazione tra dermatologia, psicologia e nutrizione. Quest’oggi parlo di una patologia che non va affatto d’accordo col sole, coi cibi piccanti o con le forti emozioni.
ROSACEA:
Patologia caratterizzata da diverse fasi evolutive, dall’eritema accessionale, all’eritrosi o arrossamento stabile del volto con o senza componente papulo-pustolosa, fino alla fase tardiva detta fima in cui prevalgono gli effetti della degenerazione di elastina e collagene.
Sulla pelle dei pazienti è stata osservata un’ abbondante presenza di Demodex folliculorum, un microrganismo commensale cutaneo che può essere responsabile del perdurare dell’infiammazione. Molti altri fattori tuttavia concorrono allo scatenamento della patologia.
Tutto ciò che ha un effetto vasodilatatorio può provocare un attacco in questi pazienti, sia che si tratti di stimoli di natura psico-emozionale che agiscono sul sistema nervoso autonomo, sia che si tratti di stimoli chimici da sostanze autoprodotte – come ormoni, neurotrasmettitori, citochine – oppure da sostanze esogene – come l’alcol o i cibi che promuovono la liberazione di istamina.
Nella visione omotossicologica le fasi della rosacea ricalcano esattamente le fasi di vicariazione progressiva (infiammazione – deposito – impregnazione – degenerazione) che metterebbe in atto la pelle all’accumularsi delle tossine nel tentativo di liberarsene.
Ma da dove vengono tutte queste tossine?
Si è visto che nei pazienti con rosacea è alta la prevalenza di SIBO, acronimo anglosassone che definisce la sindrome da crescita eccessiva di batteri nel piccolo intestino e che la sua eradicazione porta spesso ad un miglioramento del quadro clinico.
Anche l’eventuale infezione gastrica da Helicobacter pylori è stata messa in relazione con la patogenesi della rosacea e la sua eradicazione consigliata.
La rosacea, tuttavia non è un’infezione e il trattamento con antibiotici non sempre ha un effetto duraturo.
Vista la stretta correlazione tra i microrganismi presenti nel tratto gastrointestinale o sulla superficie cutanea e la patologia sarebbe possibile trovare un modo di equilibrare queste popolazioni riservando la terapia antibiotica a casi ostinati?
La risposta a questa domanda potrebbe venire dalla conduzione della simbiosi intestinale con prebiotici e probiotici che hanno dimostrato di migliorare la sensibilità e l’integrità cutanea, oltre a promettere un effetto regolatorio sul sistema immunitario modulando e riducendo l’infiammazione cronica.
Anche l’integrazione con acidi grassi omega 3 sembra dare risultati promettenti.
Nella rosacea la psiche gioca un ruolo spesso fondamentale, poiché alterazioni emotive danno una immediata reazione a livello del sistema nervoso autonomo con attivazione della vasodilatazione, ma possono anche agire indirettamente attraverso l’attivazione dell’asse endocrino ipotalamo-ipofisi-surrene (asse HPA), chiamato anche “asse dello stress” o attraverso la proliferazione batterica a livello intestinale con conseguente aumento della permeabilità e dell’infiammazione generale.

Fonti:

  • Yang X. BMC Infect Dis. 2018 Jul 11;18(1):318
  • Parodi A, Paolino S, Greco A Cli Gastroenterol Hepatol. 2008;6:759-764
  • Kober MM, Bowe WP. Int J Womens Dermatol. 2015 Apr 6;1(2):85-89
  • Vemuri RC, Gundamaraju R, Sekaran SD, Manikam R. Int J Med Sci. 2015 May 5;12(5):387-96
  • Weiss E, Katta R. Dermatol Pract Concept. 2017 Oct 31;7(4):31-37

 

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