CONTROLLO NEI – o mappa dei nei

La visita dermoscopica – o controllo nei in epiluminescenza – è uno strumento molto efficace e non invasivo per identificare l’eventuale insorgenza di tumori cutanei. Negli ultimi anni questo tipo di diagnosi clinica ha subito una rapida evoluzione ed è diventata sempre più precisa ed affidabile.

Queste visite devono avere una cadenza regolare, non basta un solo controllo nella vita per sentirsi immuni da melanoma. La frequenza delle visite verrà suggerita dallo specialista che valuterà i fattori di rischio del paziente e la sua attitudine a sviluppare nei.

I fattori di rischio che si prendono in considerazione sono:

  • la concentrazione di melanina nei melanosomi cheratinocitari o FOTOTIPO che va dal I – pelle molto chiara, albina, che non si abbronza mai e si scotta facilmente – al IV – pelle molto scura, che non si scotta mai;
  • una storia anamnestica di scottature solari in infanzia o comunque in periodo precedente la visita;
  • la familiarità per melanoma, ossia la sua insorgenza in parenti di primo o secondo grado (sono esclusi i parenti acquisiti come mariti, mogli, etc)

Nel caso in cui un paziente abbia molti nei è consigliata una frequenza maggiore di visite per un motivo puramente statistico: più sono i nei maggiore è la possibilità che tra tutti ve ne sia uno atipico. Inoltre se il numero è molto elevato il paziente stesso fatica a notare dei minimi cambiamenti nell’intervallo tra una visita e l’altra.

Situazione ancora più pericolosa si verifica se oltre ad essere molti, i nei si presentino differenti l’uno dall’altro. Normalmente infatti un individuo tende a sviluppare nei abbastanza simili tra loro. Ci sono soggetti che sviluppano preferibilmente nei dermici rilevati o moriformi oppure soggetti che li presentano esclusivamente piatti, rotondeggianti o ovalari. Le stesse differenze si vedono alla dermoscopia in cui può essere preponderante uno schema di pigmentazione piuttosto che un altro (lentigginoso piuttosto che globulare). Uno dei segni che da sempre ricerca il dermatologo durante la visita – dicesi “segno del brutto anatroccolo” –  è proprio la presenza di un intruso con caratteristiche ‘atipiche’ che tradiscano la sua natura di neo benigno e pongano il sospetto di melanoma. In un paziente che li abbia tutti diversi, affetto quindi da Sindrome del Nevo Atipico, questo segno non c’è e la migliore precauzione diventa il controllo serrato per individuare un’ eventuale evoluzione maligna.

Altro caso complesso può essere dovuto a soggetti con nei acromici, ovvero privi di pigmentazione. Negli ultimi anni sono state stilate le linee guida per la diagnosi dermoscopica di melanoma, soprattutto da neo pigmentato. Per quanto riguarda la formazione acromica o ipocromica  – il neo color pelle – si osserva la vascolarizzazione, ma non è facile e spesso si arriva alla diagnosi quando il melanoma è già ad uno stadio avanzato. Anche qui, quindi, diventa fondamentale sorvegliare l’eventuale evoluzione di tutte le lesioni, anche di quelle che sembrano più innocue.

La prima visita dermoscopica dovrebbe avvenire tra i 12 e i 14 anni di età.

hockey-efelidiMotivo per anticiparla può essere la presenza di un neo congenito gigante, con diametro massimo maggiore di 10 centimetri e che oltre ad avere un rischio maggiore di insorgenza di melanoma nel suo contesto potrebbe segnalare vari deficit neurologici.  Generalmente nei bambini è più difficile individuare un melanoma cercando i segni dermoscopici di accrescimento che sono fisiologicamente presenti in tutti i nei fino almeno ai 12 anni di età.

Durante la visita verrà osservata tutta la pelle, anche il cuoio capelluto – nei limiti del possibile – e verrà eseguita valutazione dermatoscopica sulle lesioni clinicamente meritevoli, se non su tutte. A discrezione dello specialista verranno acquisite immagini fotografiche utili per il monitoraggio successivo.

Alla fine lo specialista vi consiglierà la frequenza delle prossime visite, la necessità di ulteriori esami strumentali, oppure la possibilità di procedere all’automonitoraggio attraverso l’autonoma esecuzione di foto da confrontare di anno in anno (pratica, quest’ultima che personalmente non prediligo).

Naturalmente in caso di sospetto, che non venga fugato neanche dal controllo a breve termine o dalle moderne e superspecialistiche valutazioni al microscopio confocale, è fondamentale l’asportazione chirurgica e l’esame istologico.

L’ideale è che ad ogni controllo ci si presenti dopo almeno un mese in cui non ci si è esposti al sole in maniera prolungata – perché altrimenti i nei cambiano fisiologicamente conformazione e possono assumere aspetti falsamente preoccupanti.

Tra una visita e l’altra è bene che il paziente non perda l’abitudine di controllare almeno le formazioni visivamente accessibili ed in caso di dubbio si rivolga al dermatologo. Indipendentemente dalla scadenza del successivo controllo. Come dico sempre “Meglio un controllo in più che uno in meno

A breve anche i CONSIGLI SU COME ESPORSI AL SOLE

Una risposta.

  1. Leda ha detto:

    Buongiorno,
    Sono Leda caposala in Policlinico Bgo Roma GB Rossi, avrei piacere di conoscerla e poterci incontrare.
    Buona giornata
    Leda Fuggini

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