ACNE INVERSA (idradenite suppurativa): l’alimentazione come vera prevenzione delle recidive

L’idradenite suppurativa, comunemente chiamata acne inversa per il coinvolgimento della ghiandola sebacea e la predilezione per le aree flessorie del corpo (piega ascellare e inguinale), è una patologia poco conosciuta e sotto-diagnosticata. Il quadro clinico può essere estremamente invalidante con la comparsa di ascessi dolorosi e fistole che, dopo adeguata terapia, esitano in aderenze e sclerosi limitanti la funzionalità locale. La prevalenza della patologia è incerta: i dati disponibili in letteratura parlano al massimo dell’8% della popolazione, ma bisogna tenere presente che molti pazienti allo stadio iniziale non si rivolgono al medico e molti medici ne sottovalutano la gravità.

I trattamenti proposti lasciano spesso insoddisfatto sia il paziente che il medico, poiché la terapia antibiotica, antinfiammatoria e ormonale sembrano poter avere solo lo scopo di ridurre la lesione in modo da permettere l’intervento chirurgico. È davvero troppo raro che la portino a regressione completa. La chirurgia non sembra dare maggiori soddisfazioni: l’asportazione non preserva da limitrofe recidive.

In tutto questo tempo i ricercatori si sono concentrati sullo sviluppo di terapie antinfiammatorie, immunomodulanti, antibatteriche e chirurgiche con crescente frustrazione.

Nell’era delle connessioni rapide, però, i pazienti non si sono arresi e hanno iniziato a confrontarsi, a informarsi e a sperimentare autonomamente ciò che è alla loro portata: lo stile di vita e l’alimentazione.

I risultati sono stati talmente promettenti da suscitare l’interesse dei ricercatori: sul Journal of the American Academy of Dermatology è appena uscito un articolo sull’utilità di una dieta priva di latticini e a basso contenuto di zuccheri per prevenire le recidive.

Il razionale è legato alla capacità dei latticini di indurre liberazione di alcuni mediatori (insulina e IGF-1) in grado di bloccare il dotto ghiandolare e sensibilizzare i recettori agli ormoni androgeni provenienti dalla produzione endogena o dall’assunzione di contraccettivi orali o anabolizzanti. Inoltre nel latte e nei latticini sono presenti ormoni androgeni prodotti dall’animale che agiscono similarmente.

Dalle esperienze dei pazienti si è potuto riscontrare un miglioramento del quadro clinico da dieta priva di latticini. La riduzione degli zuccheri e dei carboidrati semplici è consigliabile anche per la nota correlazione tra obesità e insorgenza di Idradenite Suppurativa, ma visti i numerosi fattori che influiscono sul mantenimento del sovrappeso il medico dovrà approcciarsi con cautela e consapevolezza alla restrizione dei dolci, il cui abuso compensa un’insoddisfazione emotiva.

La validità dell’approccio farmaceutico e chirurgico nella gestione di una lesione acuta rimane indiscussa, tuttavia credo che la vera strategia vincente per il futuro sia la prevenzione delle recidive, come sottolineato nell’articolo citato, e che questa possa essere attuata riconoscendo e modulando i messaggi che arrivano soverchianti al nostro organismo, a partire dall’alimentazione, fino ai condizionamenti emotivi.

 

Fonti:
Jemec GB, Kimball AB – J Am Acad Dermatol. 2015;73(5 Suppl 1):S4-7
Danby FW – J Am Acad Dermatol. 2015;73(5 Suppl 1):S52-4

 

 

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